Gli Almamegretta "Stavolta si balla"

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Album: 4/4
Data: 7 ottobre 1999
Giornale: la Repubblica

DA DOMANI IL NUOVO ALBUM “4/4”: PERFETTO DISTILLATO DI RITMI, SENZA RINUNCIARE AL SOCIALE

Raiss: "Siamo un gruppo impegnato che ama ascoltare la musica e danzarla"

di Flavio Brighenti

“Capita di rado, che il titolo di un disco riesca a definirne davvero le intenzioni. Nel caso di 4/4, il nuovo Almamegretta, nei negozi da domani, l' esercizio della sintesi suona pressoché perfetto. Perché il 4/4 è un ritmo musicale ben definito, è il "passo" classico del rock, della musica leggera, di molta dance. Nel caso della formazione napoletana c'è di più. «4/4 è il nostro quarto album spiega Rais» (anzi Raiz, come si è ribattezzato nei credits del disco) «e noi siamo in quattro. In una band è sempre difficile mantenere un equilibrio, una identità superiore capace di mantenere gli “ego" sotto controllo: quattro/quarti equivale a uno, il concetto si spiega da sé, anche da questa coincidenza matematica».
4/4 è un magmatico distillato di ritmi e derivazioni "ballabili", un fiume impetuoso dove confluiscono rivoli di funk, reggae, rhythm'n'blues, dub, house, rock e altro ancora: un delta immaginario fra la modernità dei "groove" campionati e la tradizione dei suoni "yen", ottenuti stavolta da strumenti rigorosamente d'epoca come Rhodes, Hammond e Moog, tastiere che hanno segnato un'epoca e una generazione. L'estesa ballabilità del disco, cantato indifferentemente in napoletano, italiano, inglese (e persino in francese maccheronico) non contraddice la sensibilità degli Almamegretta ai temi sociali. «Una volta il pubblico divideva i gruppi fra buoni e cattivi» raccontano gli Almamegretta «i primi erano quelli che dicevano cose importanti, i secondi quelli che facevano ballare. Noi siamo un gruppo impegnato che ama ascoltare la musica e danzarla. 4/4 è l'incontro fra le due cose».
Chi cercasse proclami e odore di barricate, comunque, non troverebbe soddisfazione nei loro testi. "L'unica bandiera per cui combattere è quella della gente in cui puoi credere", recita eloquente un verso di Chi, uno dei tredici brani del disco. «Fondamentalmente vale la pena di lottare solo per la tua famiglia, neppure quella di sangue ma quella che ti scegli», chiarisce Raiz «non ha senso combattere in nome del nazionalismo né di uno sciocco campanilismo. Le nazioni sono destinate a sparire, diventeremo un unico paese nel nome dell 'omologazione economica totale».
L'idea di "famiglia" emerge prepotente anche dall'apertura degli Almamegretta alle collaborazioni esterne. Al nuovo disco hanno partecipato, tra gli altri, la cantante siberiana Sainkho Namcilak, il rapper Dre Love, Mauro Pagani, Dj Gruff. «Riflettiamo semplicemente lo spirito odierno di una band. Se nel rock vigeva la cultura del "matrimonio monogamico", il nostro è piuttosto un progetto di "coppia aperta". Con forza anche maggiore nella dimensione live. Perché di base siamo quattro produttori o meglio, quattro registi. E abbiamo un gran bisogno di attori. Il primo “ciak" è per il 12 ottobre, all’apertura stagionale del Rolling Stone di Milano, con i Leftfield. Il tour vero a gennaio."

Aggiornato Sabato, 30 Luglio 2005
Ultimo aggiornamento ( Martedì 28 Luglio 2020 11:28 )